Generalità

Le norme CEI non sono affatto obbligatorie. L’obbligo giuridico e di progettare, realizzare ed esercire gli ımpianti elettrici e gli apparecchi a regola d’arte.

La regola d’arte è un concetto ampio, che include tutto ciò che serve per rendere sicuro un impianto o un apparecchio.

Le fonti normative possono essere le più disparate, ad esempio quelle di altri paesi internazionali, oppure mancare del tutto se si tratta di un nuovo apparecchio, di una situazione particolare.

L’assenza di una norma certamente non esime dall’obbligo di operare con perizia, prudenza e diligenza, in modo da evitare l’evento dannoso.

Quando un argomento figura allo studio nella norma, vuol dire che l’utente deve valutare il rischio e scegliere le relative misure di protezione da solo.

In linea di principio è sufficiente che un impianto, o un apparecchio, sia conforme alle norme CEI per essere a regola d’ arte, ma con le dovute eccezioni.

In base alla legge 186/68 ed al DM 80/LE le norme CEI godono della presunzione di regola d’arte, cioè un impianto, o un apparecchio, conforme alle norme CEI relative e da considerarsi a regola d’arte.

Le eccezioni riguardano il caso in cui la norma sia obsoleta o manifestamente errata, oppure non abbia ancora valutato quel rischio, ad esempio l’argomento è ancora allo studio. In caso di infortunio, il magistrato potrebbe ritenere responsabile dell’evento dannoso l’imputato che, pur avendo seguito le norme CEI, non ha agito con perizia, prudenza e diligenza.

Le norme CEI non sono obbligatorie e dunque non è punibile chi non le osserva.

L’obbligo giuridico deriva sempre da una disposizione legislativa e non da una norma tecnica.

La norma tecnica può servire per interpretare una disposizione legislativa, per stabilire la colpa in caso di infortunio, ma non per imporre un obbligo giuridico.