Quadri elettrici

La norma CEI 64-8, nel commento all art. 314.1, raccomanda che 1 quadri contengano i componenti elettrici di un solo impianto, cioè che siano alimentati da una sola sorgente.

La stessa norma, all’art. 462.3, aggiunge però: “Quando un componente elettrico, oppure un involucro, contenga parti attive collegate a più di un’alimentazione, una scritta od altra segnalazione deve essere posta in posizione tale per cui qualsiasi persona, che acceda alle parti attive, sia avvertita della necessità di sezionare dette parti dalle diverse alimentazioni, a meno che non sia previsto un interblocco tale da assicurare che tutti i circuiti interessati siano sezionati?

In conclusione, un quadro con doppia alimentazione è ammesso dalla norma, purché contenga un avviso che ricordi la doppia alimentazione.

In alternativa, il quadro può essere provvisto di interblocco, in modo che si possa aprire solo se tutti i circuiti sono stati sezionati

La sigla AS non indica che il quadro è costruito in serie, ma che è stato sottoposto a tutte le prove di tipo previste dalle norme relative.

Le prove di tipo vengono condotte su uno o più esemplari del quadro, per accertare che superi le sollecitazioni prescritte, e si distinguono dalle prove individuali, le quali vengono invece condotte su tutti quadri.

Se alcune prove di tipo sono sostituite con calcoli o estrapolazioni, il quadro denominato ANS. Ad esempio, la prova di sovratemperatura può essere e sostituita da un calcolo, in base alla norma CEI 17-43 “Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione di manovra per la bassa tensione non di serie (ANS)”.

Anche la prova di cortocircuito può essere sostituita dal calcolo in base alla norma CEI 17-52 “Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito per le apparecchiature assiemate non di serie (ANS)”, ma solo per dimostrare che le sollecitazioni elettrodinamiche sono inferiori a quelle relative a un altro quadro provato, dal quale quello in esame è derivato.

Un quadro AS è in genere prodotto in serie, anche per ammortizzare il costo delle prove, ma può essere prodotto anche in un unico esemplare.  

Per contro, un quadro ANS può essere prodotto in serie, ma spesso non lo è.

E’ ammesso assemblare un quadro AS o ANS direttamente sul luogo di installazione. Bisogna comunque verificare il corretto montaggio mediante Ie prove individuali.

Sono richiesti quadri AS soltanto nei cantieri (quadri ASC); in tutti gli altri casi il costruttore del quadro Può scegliere liberamente tra i due tipi di quadri.

Né si può sostenere a priori che il quadro AS sia migliore del quadro ANS.

In teoria, la norma impone il tipo AS anche per i quadri destinati ad essere installati dove personale non addestrato ha accesso al loro uso (quadri ASD, norma CEI 17-13/3). In pratica, questi quadri non trovano utilizzo, perché tutte le persone sono addestrate per “usare” un quadro e dunque si tratta di una norma vuota che non trova applicazione.

L’apertura di un quadro di bassa tensione, che dia accesso a parti sotto tensione (non protette), è un problema che ammette soluzioni diverse secondo il contenuto del quadro e la qualifica della persona che lo apre.

Si possono distinguere tre situazioni.

Prima situazione

Il quadro non contiene organi di regolazione, o che devono essere ripristinati, e si deve accedere al quadro soltanto per eventuali modifiche.

In questo caso, il quadro è apribile mediante viti o mezzi equivalenti. Chi apre il quadro è persona idonea per eseguire lavori elettrici sotto tensione, oppure persona esperta o avvertita per eseguire lavori elettrici fuori tensione.

Se una persona “ordinaria” apre il quadro, ad esempio con un cacciavite, si tratta di manomissione e non è garantita alcuna sicurezza.

Seconda situazione

Il quadro contiene organi di regolazione, o che devono essere ripristinati da parte di personale elettricamente addestrato ad esempio il personale di manutenzione elettrica di uno stabilimento. In questo caso, è sufficiente chiudere il quadro e affidare la chiave all’ufficio tecnico.

Terza situazione

Il quadro contiene organi di regolazione, o che devono essere ripristinati nell’esercizio ordinario da parte di persone elettricamente non addestrate, ad esempio il quadro di un’autofficina contiene il relè termico per la protezione di un motore.

Il garagista apre il quadro, ad esempio per azionare il pulsante di ripristino del relè termico, e va protetto dal pericolo di contatto diretto; occorre dunque un interblocco che impedisca di aprire il quadro se prima non è stato aperto l’interruttore generale.

La norma EN 60439-1 (CEI 17-13/1) non impone una morsettiera allin. gresso nel quadro. 

Per quadri utilizzati nell’equipaggiamento elettrico delle macchine la norma EN 60204-1 (CEI 44-5) raccomanda di collegare i conduttori di alimentazione della macchina direttamente ai morsetti d’ ingresso del dispositivo di sezionamento dell’alimentazione. Soltanto se ciò non è possibile, vanno previsti morsetti separati. 

Nessuna norma tecnica, o di legge, richiede che un quadro abbia un interruttore generale, tanto meno automatico.

Il progettista del quadro sceglie lo schema elettrico del quadro in base alle esigenze dell’impianto, o della macchina, dopo un’attenta valutazione dei rischi e delle funzioni che tale interruttore generale deve svolgere.

Ad esempio, l’interruttore generale può essere necessario come comando di emergenza per mettere fuori tensione la parte d’impianto che alimenta; in tal caso, deve essere prontamente accessibile e non sotto chiave.

L’interruttore generale può avere funzioni di comando funzionale: con una sola manovra si mette fuori servizio l’intero impianto; oppure può svolgere la funzione di sezionamento: è più comodo aprire l’interruttore generale sul quadro che l’interruttore posto alla partenza della linea di alimentazione del quadro.

Il costruttore del quadro è chi scrive il proprio nome sulla targa del quadro.

La norma CEI 17-13/1 si limita ad esigere la targa sul quadro. in modo che il costruttore sia inequivocabilmente identificato, ma non indica chi la debba apporre.

In genere, il costruttore coincide con chi cabla il quadro ed esegue le prove individuali. ma non esiste alcun obbligo in tal senso.

Nulla impedisce che una persona, o un’impresa, estranea alla costruzione ed al montaggio del quadro apponga il proprio nome o marchio di fabbrica sul quadro, divenendone così il costruttore.